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martedì 16 luglio 2013

Mulholland Drive

Raccogliete tutta la logica che avete coltivato e cresciuto per farvi diventare una persona razionale da quando siete nati ad oggi. Fatto? Bene. Buttate tutto nel cesso.
Comprate dal vostro spaccino di fiducia 4 pastiglie di ketamina. Fatto? Bene.
Prenotate una settimana di sedute dal migliore psicoanalista della vostra città. Fatto? Bene.
Allocate due ore e venti minuti di tempo per vedere Mulholland Drive. Fatto? Bene.
Potete iniziare, e nulla sarà come prima.



Partiamo da una inesistente trama.
In un non precisato spazio temporale, avviene un incidente stradale con una superstite. Tale superstite prima si accovaccia dietro il primo cespuglio nel giardino di una villa per non farsi beccare da una coppia di sbarbatelli che manco se la sarebbe calcolata, poi quando la padrona della dimora se ne va, ha la magnifica idea di intrufolarsi nella residenza e fare finta che sia la propria (what a fuck?!?!?!).
Intanto arriva in città la nipote biondina della proprietaria. Entrando nella casa in questione scopre la prima strafiga abusiva che il mondo ricordi ed inizia un dialogo surreale. 
Conclusione: finiscono a letto insieme. Finisse sempre così avremmo risolto il problema degli sfratti e delle case occupate abusivamente.
La superstite vittima di amnesia cerca di ricostruire tutto il ricostruibile.
Il film si sposta e lo spettatore ricade in un'altra sequenza di eventi al limite del reale. Un giovane e affermato regista viene convocato nella stanza dei bottoni con il suo agente, i produttori di un film in uscita e due brutti ceffi altolocati presi direttamente dalle scene tagliate de Il Padrino.
Potrebbero essere migliori amici se non fosse che quel moralista del regista rifiuta una raccomandazione dell'attrice principale. Sono cose che non si fanno, almeno in un paese civile.
Evidentemente il suo oroscopo non era dei migliori dato che, in ordine: il film viene sospeso, torna a casa e scopre la moglie a letto con hulk hogan, imbratta il suo abito preferito con della vernice rosa ed i suoi conti in banca vengono azzerati. Sembra proprio una giornata di merda, finchè non incontra il cowboy (non è un soprannome) che con una pacca sulla spalla gli risolve tutto, a meno di un piccolo favorino.
Lo spettatore non fa in tempo a seguire la storia dell'intrepido regista Adam che viene scaraventato in un terzo filone: il più goffo assassino del Nord America e le sue imprese.
David Lynch condisce tutto ciò con uno psicopatico ed i suoi sogni, un uomo-letame che spunta dal nulla e altre chicche di questo tipo.
Già a questo punto della trama l'astante è nel bel mezzo di uno stato catatonico con la bava alla bocca e pieno di speranza che entro la fine del film riesca a capirci qualcosa di più. I suoi desideri vengono esauditi quando la scatola blu viene aperta.
Qui a mio avviso inizia la seconda parte del film, ma nel web la gente si sbizzarrisce a dividere il film in 3,4, N log N parti diverse.
Durante la seconda parte si ha la costante sensazione che il pezzo mancante del puzzle lo si abbia proprio in mano, con gli incastri al posto giusto, ma del colore totalmente diverso rispetto agli altri pezzi.


La biondina, aka Naomi Ellen Watts.
Da quando compare sembra di essere di fronte all'ennesima Antonella Elia buttata in mezzo ad un film senza che lei nemmeno lo sappia. Fino a quando non recita in un provino per un film (ironia della sorte) eseguendo un'interpretazione da Oscar.
Da quel momento si trasforma completamente e ti accompagna per mano in mezzo al set.
Benchè sia difficile definire un protagonista, lei si può considerare tale. Sicuramente il filo conduttore di tutta la pellicola.
E' il film che l'ha resa famosa. E se lo merita.

Lati positivi.
Il film lascia ad ognuno la propria interpretazione.
E' come se David Lynch ti desse dei mattoncini dei lego e tu hai la libertà di comporli come vuoi.
Le inquadrature alla Doom 3, le colonne sonore coinvolgenti ed inserite al posto giusto, i personaggi assurdi ma tutti caratterizzati nel modo consono al contesto, fanno di questo film un cult.
Il lungometraggio non muore con i titoli di coda. La voglia di rivederlo è tanta e si vuole continuamente scorgere il dettaglio, puntare l'attenzione su aspetti diversi della visione precedente.
Sensazionale la canzone ispanica posta in mezzo al film.
Nota di non poco conto, a volte rimani con il fiato sospeso e la tensione è palpabile.
Last but not least, le scene lesbo erotiche portano con sè un'ulteriore elemento di carica emotiva in un film già di per sè appassionante.

Lati negativi.
Questo non è un prodotto confezionato e dato dallo spettatore, non avrà mai un'unica interpretazione e un'unica trama. Neanche un finale e nemmeno un inizio univoco. Solo Lynch potrebbe sciogliere la sua complessità, cosa che il mattacchione è ben lungi dal fare.
Bisogna accettarlo così e per alcuni può essere spiacevole.
I flasback e flashforward si sprecano ed è persino difficile riconoscerli.
Molti elementi della storia sembrano presi totalmente a caso ed estranei al contesto.
Alcune scene sono forzate e troppo distaccate dalla realtà, vedi come la strafiga abusiva si accascia per fare un pisolino.
La recitazione dei singoli attori, a parte quella di Naomi, è tutt'altro che memorabile. 
La co-protagonista, se così si può chiamare, non fa altro che rimanere zitta e farsi trasportare dagli eventi, oltre che slinguazzare chi gli capita sotto tiro naturalmente.

In conclusione, questo è un film da vedere. Non a caso la LAFCA (Los Angeles Film Critics Association) ha premiato Mulholland Drive come miglior film del decennio 2000-2009 e non a caso il buon Lynch è stato nominato agli Oscar come miglior regia per questo film.




Stay tuned.


Voto: ☺☺☺☺/5


giovedì 11 luglio 2013

The Lone Ranger

Se all'entrata del cinema vi girate e non siete il capofila di una mandria di ragazzini, le ipotesi sono due: o avete sbagliato film o non avete un cazzo da fare e siete andati allo spettacolo delle 15 di mercoledì pomeriggio.




Iniziamo dalla trama.

Nulla di più semplice.
In un colpo solo, o meglio in un vagone del treno solo, facciamo la conoscenza di: un indiano juventino (Johnny Depp), il più grande rompicoglioni che sia mai esistito tra gli avvocati (tale Lone Ranger), il classico tipo losco che vi chiede la sigaretta alle 3 di notte nel quartiere più malfamato della vostra città (Tale Butch Cavendish).
Lo juventino e il cavilloso avvocato fanno prima finta di essere nemici per poi unirsi contro i cattivoni di turno.
Sicuramente questa non è la descrizione di una trama che vi farà correre fuori di casa per dirigervi verso il cinema più vicino, ed in effetti neanche la trama in sè fa questo effetto.
Sono convinto che siano ben altri i motivi per la quale sorbirsi 149 minuti di film.
Il fatto che sia un enorme flashback raccontato da uno strano pellerossa dietro la teca di un museo non rende la storia più articolata. Essa infatti oltre a non presentare colpi di scena, risulta anche piatta e piuttosto banale. 
Dal grande Gore non me lo sarei aspettato, ben rimembrando i colpi di scena geniali e avanzamento della trama inaspettato nella saga dei Pirati Dei Caraibi, soprattutto nel primo episodio.

Johnny Depp

Prendete Jack Sparrow, togliete le treccine e l'abbigliamento, dipingete la faccia da ultrà dei drughi bianconeri e piazzate una cornacchia in testa. Bene, avete ottenuto Tonto dei Comanche.
Chi ingaggia Johnny per un suo film non ingaggerà l'attore e il suo talento ma ingaggerà il personaggio che Depp ha costruito. E lo ha costruito magnificamente. Tanto da permettersi di comprare un'isola tutta sua alla faccia di chi gli vuole male.
Lui adotta sempre quel personaggio e le sue faccette.
Le sue espressioni, i suoi movimenti e gesti sono cosi semplici e immediati nella comprensione che lo rendono affascinante a quasi la totalità delle donzelle e molto divertente ai ragazzini. Geniale.
Ma il caro Johnny non si accontenta solo di proporvi lo stesso tipo di recitazione dei suoi precedenti colossal, ha anche il vizietto di rubare la scena al protagonista di turno.
Esattamente come è successo nei Pirati dei Caraibi, La fabbrica di cioccolato e Alice in the Wonderland, anche qua è Tonto il vero protagonista del film. Ha una sua storia personale, un suo carisma ed è il filo conduttore di tutta la pellicola.
Johnny "Sparrow" Depp è cosi, o piace il suo personaggio, o non piace. Se non piace, è meglio che i 149 minuti li spendi a fare i sudoku. Ma non puoi dire di non saperlo.


Lati positivi

Il film ha un budget leggermente maggiore dei film di Fantozzi, e si vede.
I paesaggi sono mozzafiato, le inquadrature incantevoli.
Dopo il film ti verrà voglia di saltare di treno in treno in mezzo al Grand Canyon. 
I costumi sono fedelissimi e dettagliati, è un vero piacere guardarli.
Musiche d'eccezione che riprendono il Lone Ranger originale. 
Le scene western rimangono fedeli all'immaginario collettivo e se volete gustarvi il classico film spensierato e ottimista, questo non vi deluderà.
Alcune scene vi strapperanno un mezzo sorriso, e questa è una gran cosa.

Lati negativi

Il film è decisamente troppo lungo. Capisco che le azioni alla: "faccio leva con una scala, in un'estremità mi piazzo io e dall'altra il brutto ceffo, dopodichè: yuppiduuuu vai con la giostra" (naturalmente sul tetto del treno in corsa senza locomotiva) debbano farla da padrone, ma così si esagera.
Elemento non poco disturbante: il cognato della gnocchetta di turno, alla fine se la limona duro come se non ci fosse un domani. Ora capisco che al cuor non si comanda, ma giacché le hai sempre guardato il culo venendo sempre sgamato, giacché tuo fratello è morto ed il suo cuore è rientrato nella dieta Dukan del ceffo di quartiere, giacché hai un nipote, giacché sei pure inspiegabilmente resuscitato, un po' di dignità in più potevi averla. E no, non basta che il tuo fratellino ti abbia dato il benestare in punto di morte per spupazzartela.
Mi ricollego per dedicare una nota dolente anche alla fanciulla di turno. Totalmente apatica, leggermente altezzosa, irrimediabilmente ingrata. Recitazione assente e se devo dirla tutta, neanche così gnocca. Gore poteva tagliarla senza se e senza ma.
Va bene che far morire i beniamini non sta bene che poi si traumatizzano i bambini, ma se hai la pistola a 2 cm dal bersaglio, spara no? No.
Questo film va oltre: hai di fronte disarmato il più grande farabutto della storia del selvaggio west (e questa occasione ce l'hai più volte), spara no? No.


In conclusione, i film memorabili sono altri ma questo vi strapperà comunque il buon'umore anche se siete entrati al cinema dopo aver scoperto che la vostra ragazza passerà le vacanze estive con il suo collega e non con voi. No, forse esagero.
I soldi del biglietto al cinema sono ben spesi, anche solo per ambientazione e musiche. 



Stay tuned.



Voto: ☺☺☺/5

martedì 9 luglio 2013

Lucia y el sexo

Vi svelo un segreto: a dispetto del titolo, questo film non è affatto centrato sul sesso. Anzi.




Partiamo dalla trama
Raramente ho visto in un film il giusto mix tra complessità della storia e chiara esposizione dei fatti.
Durante la prima scena del film possiamo vedere Paz Vega (fenomenale) che dopo una telefonata da manicomio con il suo ragazzo, fa un gesto che pochi imiterebbero: si toglie il camice da cameriera, dice "ciao grazie" al titolare e se ne va.
Torna a casa e durante la chiamata della polizia dove si può solo udire "incidente stradale" nota un bigliettino con: ti lascio la casa e tutto. Ciao, Lorenzo.
Ora, razionalmente direste: esticazzi, quando mi ricapita più? Invece la simpatica Paz, prende e se ne va in un isolotto in culo ai lupi alla ricerca dei perchè della vita.
In realtà si capirà nel prosieguo del film, che la storia è molto più complicata di quello che appare.
Grazie all'inserimento di intelligenti flashback messi nel posto giusto, capiamo che Paz era una provetta stalker pronta a seguire l'autore del suo romanzo preferito. Lo segue ovunque.
Un bel giorno si rompe gli ammenicoli e si dichiara.
Devo dire che qua inizia la parte più realistica del film, una splendida storia d'amore. Intendiamoci, lui recita peggio di uno stoccafisso, ma è Lucia (Paz Vega) a prendere le redini del gioco ed esprime nella recitazione un coinvolgimento emotivo che si fa fatica a definire finzione.
Il rapporto va a ramengo per vari motivi e naufraga come nelle migliori tradizioni, ovvero che lui si chiude a riccio e lei per poco non si tromba il capo.
Al di là di queste scaramucce, la trama è ben congeniata. Pochi personaggi la rendono comprensibile, anche se alcune parentele o amicizie diventano improbabili.

Il sesso.
Come ho scritto ad inizio articolo, il film è catalogato come erotico ma non lo è.
Come direbbe Pierluigi B. non è che se vedi un pene o due tette allora siamo in mezzo al bunga bunga party.
Certo, tutte le scene sono esplicite e se tua madre o tuo figlio entra in camera al momento sbagliato come minimo parte il colpo di tosse con spegnimento "casuale" del televisore. 
Questo nel complesso del film, è un plus a mio avviso. 
É come se mangi la torta con la panna e poi finisci con la fragolina, tutta un'altra cosa.
Il sesso è ciò che rende il film memorabile. 
Il film sarebbe stato godibile comunque, ma una storia d'amore non è tale se non vi sono due che trombano come conigli e li si mostra senza censure.
Julio Medem ha avuto un bel coraggio e penso che le poche scene dove si vedono le persone per quello che sono e per come reagiscono all'eccitazione lo abbiano penalizzato (purtroppo) al botteghino.

Lati positivi.
Le ambientazioni sono coinvolgenti e rilassanti. Sono pochi i luoghi in cui è girato ma è giusto cosi. Il film non è un colossal hollywoodiano. 
Il giardino vicino casa, la casa figa del calciatore, la casa comune dello scrittore sbandato, il ristorante dove ti aspetti le macchie di sugo sulle tovaglie e per finire una bellissima e semplice isola. E la luna che non manca mai.
Questo è il film che ha lanciato Paz Vega e si vede. La sua recitazione è curata anche nei dettagli. I mezzi sguardi, le smorfie e la profondità delle espressioni non lasciano adito a dubbi. Questa spacca e lo dimostra alla grande. 
Devo dire che anche il doppiaggio su di lei è curato ma ho l'impressione che l'interpretazione sia più piatta dell'originale.
I flashback sono inseriti magnificamente dentro alla storia ed effettivamente l'effetto è proprio quello che il protagonista desidera: il film inizia da metà per poi concludersi con un nuovo inizio (botta di culo per lui non indifferente).

Lati negativi.
A parte Paz, il resto degli attori sembra preso dal bagaglino.
Lorenzo nonostante sia il protagonista del film non riesce a catturare unavoltachesiauna lo spettatore.
Di fronte a frasi del tipo: "ti sei fatto una sega? Mi sarebbe piaciuto vederti fare una sega." lui sembra un nerd chiuso in casa dalla guerra del 15-18 che non sa cosa rispondere. Sveglia!
Gli altri attori sono parte integrante della storia e fanno il loro compitino, a parte la biondina Najwa Nimri che merita una menzione speciale.
Il film potrebbe addirittura essere preso da una storia vera, se non fosse per alcuni elementi troppo forzati. Per esempio: 

  • Chi si rifugia nell'isola tappando il mastodontico buco narrativo? Il calciatore che avrebbe potuto comprarsene una sua.
  • Alzi la mano chi non è stato seguito fin sotto casa da una strafiga. Il quale poi ha dichiarato il suo amore naturalmente.
  • Almeno una volta nella vita una sconosciuta in un parco vi ha dato una cassetta VM18 di sua madre, che naturalmente faceva l'attrice porno.
  • Un Evandro Soldati de noantri steso (ovviamente nudo) sulla spiaggia e coperto di fango che invita la strafiga a stendersi (ovviamente nuda) accanto a lui con la stessa naturalezza con la quale fa zapping il martedi sera sul digitale terrestre. Non pago le spalma il fango dappertutto (ma proprio dappertutto) senza che lei dica beh.

Solo una volta dopo una scena mi sono detto: non ho capito. Peccato fosse la scena più importante.
Ultima nota stonata: il buon Julio Medem poteva far la cortesia alla biondina di farle comprendere chi è che si sbatteva la sua babysitter. Piccolo buco narrativo che lo spettatore può toppare a suo modo.

In conclusione, guardatelo. Questo è un film che vale la pena vedere.





Stay tuned.


Voto: ☺☺☺☺/5

lunedì 8 luglio 2013

Welcome

Ciao a tutti.
Questo è un blog su film, libri o di qualsiasi altra cosa di cui abbia voglia di parlare e di lasciare nell'etere.
É giusto sapere che in questo blog troverete quelle informazioni o quelle riflessioni che io avrei voluto trovare riguardo un particolare film o un particolare libro. Ragion per cui non sarò troppo spietato nello spoilerare, tenendo bene a mente che tutte le scene del film, dalla prima all'ultima, sono meritevoli di attenzione.

Stay tuned.